CONSAPEVOLEZZA מוּדָעוּת (Muda’ùt)

CONSAPEVOLEZZA מוּדָעוּת (Muda’ùt)

4 Luglio 2023 Off Di Hora Aboav

CONSAPEVOLEZZA מוּדָעוּת (Muda’ùt)! Nella ricerca di questa parola si incontra anche יְדִיעָה (Yedi’àh)[1] o תּוֹדָעָה (Todà’àh) COSCIENZA come sinonimo. מוּדָעוּת:פְּנִימִית  יְדִיעָה (Yedi’àh penimìt) CONOSCENZA INTERIORE. Ciò che si rileva immediatamente che la radice in campo è sempre י ד ע (Yod-Dàlet-‘Àyin): la presenza della MANO יָד (Yad) dell’esperienza tout court dell’ע: SAPERE, CONOSCERE, PERCEPIRE, SENTIRE, DISTINGUERE, INTUIRE, FARE ATTENZIONE. Anche la conoscenza intima biblica viene espressa con questa energia. La CONSAPEVOLEZZA מוּדָעוּת (Muda’ùt) esprime in primis la nostra PRESENZA נוֹכְחוּת (Nochechùt ch suoni gutturali). È evidente l’eco di quell’אָנֹכִי (Anochì ch gutt.) IO che ha aperto le dieci parole. Ricordo il commento di Hirsh:[2]

אֲנִי אָנֹכִי שֶׁלְּךָ

 (Anì Anochì shellechà)

 «IO SONO IL TUO SÈ»!

Essere coscienti e consapevoli non solo della nostra persona ma di quel Sé essenziale che ci permette di conoscerci, diventa la reale fonte di conquista interiore e vera serenità. Ricordare di essere stati creati ad immagine di Dio e che la nostra natura intellettiva è simile a quella divina come ci ha insegnato Rambam, è il nostro compito nella vita. Non a caso possiamo individuare che la gematria di מוּדָעוּת (Muda’ùt) 526 ci collega al capitolo 1,26 di Genesi כִּדְמוּתֵנוּ (Chidmutènu) lett. COME A SOMIGLIANZA DI NOI 526.

וַיֹּ֣אמֶר אֱלֹקים נַֽעֲשֶׂ֥ה אָדָ֛ם בְּצַלְמֵ֖נוּ כִּדְמוּתֵ֑נוּ

(Vayòmer Elokìm: Na’asèh adàm betzalmènu Chidmutènu.)

 «E disse Dio: – Facciamo (l’) uomo a Nostra immagine e simile a Noi».

Noi continuiamo ad abitare quel primo soffio insufflato e continuiamo grazie ad esso a vivere. Non dobbiamo mai dimenticare di essere una scintilla di Dio prima di tutto.[3]

Interessante analizzare la parola מודעות, nella scrittura piena troviamo l’esortazione: דע מוות (Dà’ mavèt) CONOSCI LA MORTE. Un grande stimolo ad essere vivi e a vibrare con la nostra esistenza.

La מ matrice, rappresenta il nostro inconscio plastico con la sua capacità naturale di rigenerarsi e rinnovarci; le due ו determinano la presenza delle numerose connessioni che ci rendono sempre collegati all’Uno e all’altro. La ו è il simbolo della discesa divina verso il basso e la terza lettera del Tetragramma. Essa ci introduce nella trascendenza.  La ד delibera quella crescita che accompagna il risveglio che ci dona la ע. L’ultima lettera ת, sempre femminile in fine parola, si muove nell’intento di conquistare verità e vigilanza.

Elaboriamo infine il valore energetico – numerico di מוּדָעוּת (Muda’ùt) 526 nella piccola numerazione e troviamo laד  4 [4]. Molto stimolante scoprire che la qualità preminente di questa parola sia quella di essere una porta – apertura di trasformazione e di comunicazione. Essa è strumento di scoperta di sé nella conquista dell’autonomia, necessaria per lasciare il consueto e scoprire chi siamo nella presenza divina e nell’avere un לֵב פָּתוּחַ 526 (Lev patùach) CUORE APERTO. La nostra מוּדָעוּת è ciò che produce dentro di noi אוֹשֶׁר וְאַהֲבָה 526 (Òsher veahavàh) FELICITÀ e AMORE e בְּרָכָה וְהַצְלָחָה (Berachà vehatzlachàh) BENEDIZIONE e BUONA RIUSCITA. Buon lavoro di consapevolezza a tutti noi per fa sì che la nostra vita sia veramente nostra.


[1] Da M. E. Artom.

[2] Esodo 20,2.

[3] Genesi 2,7.

[4] 526: 5+2+6 = 13= 1+3 = 4 ד.