BUONO טוֹב (Tov)

BUONO טוֹב (Tov)

8 Settembre 2023 Off Di Hora Aboav

BUONO טוֹב (Tov)! La prima volta che troviamo questo termine è collegato alla LUCE אוֹר (Or):

וַיַּרְא אֱלֹקִים אֶת־הָאוֹר כִּי־טוֹב

(Vayyàr Elokìm et-haòr chi-tov)[1]

«E vide D-io che la luce (è) BUONA»!

Il BUONO טוֹב è anche sinonimo del BELLO יָפֶה (Yafèh) nella lingua parlata anzi ciò che è buono è bello e ciò che è bello è buono, ci insegnano i Maestri. Quanta luce in campo! La descrizione di Giuseppe insegna:

וַיְהִי יֹוסֵף יְפֵה־תאַר וִיפֵה מַרְאֶה

(Vayhì Yosèf yefè-toàr vifè marèh)[2]

«Ed era Giuseppe bello (buono) di qualità e bello di aspetto».

ט  è la lettera guida nella nostra introspezione e la direzione per la nostra ricerca spirituale: è una lettera aperta in alto e ci indica perennemente il cielo e il bene nonché la bellezza dell’universo. Sia טוֹב che il Tetragramma hanno un valore energetico di 17 nella piccola numerazione che alla fine corrisponde a 8 ח: il segno dell’infinito e della vita. Anche la radice י ה ב vale 17 e significa DARE, OFFRIRE; Samson Raphael Hirsh la ritiene l’originaria radice di AMARE לֶאֱהֹב (Leehòv); viene aggiunta una א che diventa un motore e così anche nella parola AMORE אַהֲבָה (Ahavàh).

La scelta provvidenziale di Salomone di chiedere un cuore che sappia ascoltare per poter giudicare il Suo popolo e che sappia discernere fra il bene e il male è l’esempio più eclatante di una bellezza interiore che vibra col divino. Essa indica la direzione del vero e trasforma.

M. E. Artom traduce BELLO anche הָדוּר (Hadùr).

ה ד ר (He’-Dàlet-Resh) ci dona anche il termine נֶהְדָר (Nehdàr) che traduciamo MOLTO BELLO, SPLENDIDO, MERAVIGLIOSO. Anche in questa energia troviamo assonanze etiche perché si manifesta nel tema dell’ONORARE oltre al FAVORIRE, ORNARE e ABBELLIRE ed è in forte assonanza con la radice כ ב ד (Caf-Bet-Dàlet) e ovviamente con כָּבוֹד

(Cavòd) GLORIA se la riferiamo al Signore o ONORE per l’essere umano. Interessante il suo valore numerico 32 che è lo stesso di CUORE לֵב (Lev). Non posso non pensare al famoso FRUTTETO פַּרְדֵס (Pardès), chiave di lettura mistica che oggi tradurremmo AGRUMETO perchè frutteto di פְּרִי הָדָר (Perì hadàr) FRUTTO di AGRUME, FRUTTO di BELLEZZA, di SONTUOSITÀ e MAGNIFICENZA. Il SOLE הַשֶּׁמֶשׁ (hashèmesh) è in campo con tutta la sua straordinaria energia che illumina e nutre.

Anche il FIUME נָהָר  (Nahàr) rivela la stessa gematria e ci conduce nel tema della ILLUMINAZIONE, condividendo la stessa radice di מְנוֹרָה (Menoràh), il nostro CANDELABRO. Raggi di luce che alimentano la nostra personalità e la elevano al sé trascendentale come vera e naturale dimensione umana.

La manifestazione del bello trova un ulteriore significante nel tema del piacere perché la parola נָעִים (Na’yìm) PIACEVOLE può spiegarsi anche con l’espressione: שֶׁיֵשׁ בּוֹ הוֹד וְתִּפְאֶרֶת (Sheyèsh bo hod vetifèret) OVE C’È IN ESSO SPLENDORE E BELLEZZA.

Cercare il piacere nella nostra ricerca quotidiana, aggiunge senso e progettualità nel proposito di creare pensieri buoni e belli, sentimenti generosi e azioni creative.

Ricerchiamo la bellezza, anche la più nascosta, in ogni relazione e in ogni nostra espressione esistenziale.


[1] Genesi 1,4

[2] Genesi 39,6