MEDICINA רְפוּאָה (Refuàh)

MEDICINA רְפוּאָה (Refuàh)

12 Ottobre 2021 Off Di Hora Aboav

MEDICINA רְפוּאָה (Refuàh)! Il suo sinonimo più comune è תְּרוּפָה (Terufàh) e רְפוּאָה è anche tradotta con GUARIGIONE. La radice in campo di questi termini è ר פ א (Resh-Pe’- Àlef). La sua energia riempie l’ottava benedizione della preghiera dell’’Amidàh nella quale si richiede al Signore la guarigione: GUARISCICI רְפָאֵנוּ (Refaènu) ‘ה (Hashèm) E SAREMO RISANATI (Venerafè) וְנֵרָפֵא; … E PROCURI GUARIGIONE מַרְפֵּא (Marpè) a tutti i nostri mali, a tutti i nostri dolori e a tutte le nostre piaghe. Poiché un Dio risanatore misericordioso e fedele (sei) Tu. Benedetto Tu Hashèm che guarisce i malati del Suo popolo Israele. Infine per due volte troviamo la parola רוֹפֵא (Rofè) DOTTORE, MEDICO, RISANATORE, GUARITORE ma anche il presente di GUARIRE לִרְפֹּא (Lirpò) per il singolare maschile. Come si nota si ripete questa radice per cinque volte come il numero delle volte in cui compare la parola LUCE אוֹר (Or) nel momento della sua creazione e se elaboriamo la parola MEDICINA רְפוּאָה (Refuàh) si può subito riconoscerla: פֶּה אוֹר (Pèh or) BOCCA DI LUCE. Interessante anche l’elaborazione fatta da G. Lahy sulla radice פ א ר anagramma di ר פ א che ci porta nel tema dello splendore fino a riconoscere la sesta sefiràh che è la BELLEZZA תִּפְאֶרֶת (Tifèret) indice di armonia ed equilibrio. Questa descrizione ci conduce per mano nel tema della vera salute: la luce e la sacralità devono riempire ogni giorno della nostra vita בְּאוֹר הַחַיִּים (Beòr hachayyìm) NELLA LUCE DELLA VITA; e come ci insegna l’espressione וּבְיָדְךָ כֹחַ וּגְבוּרָה (Uveyadechà còach ughevuràh 292) E NELLA TUA MANO (vi è ) FORZA E PRODEZZA che evidenzia lo stesso valore numerico di רְפוּאָה sia nel senso di MEDICINA che di GUARIGIONE e cioè 292. Anche il nome dell’arcangelo רְפָאֵל Refaèl (Raffaele) si fregia di questa radice. רְפוּאָה: la ר ci aiuta a prendere consapevolezza del nostro esistere al di là della malattia, agendo sul perpetuo desiderio di ritrovarci di nuovo. La פ segue, legittimando le parole della bocca ma è anche essere פֹּה (pò) QUI. Esserci, osservarci! La ו trasforma e congiunge alla א che è la voce dell’unità tout court e ci stimola a conquistare la nostra equanimità. La relazione ci fa sani. Chiude la ה, la stessa lettera che nel suo sinonimo di הַחְלָמָה (Hachlamàh) GUARIGIONE incorona le lettere di MALATTIA מַחֲלָה (Malattia) e risana con la sua naturale propensione alla preghiera. La consapevolezza del nostro stato di sofferenza cura e guarisce ed è per questo che il Signore non vuole permettere nel capitolo 6,10 di Isaia che i peccatori vedano, ascoltino, che i loro cuori comprendano; tornino al bene e siano risanati.