TUTTO כֹּל (Col)
TUTTO כֹּל (Col)! Anche scrittoכָּל e col significato di OGNI, OGNUNO, CIASCUNO. Questa piccola parola viene usata moltissimo nella Toràh e nel Tanach! Essa è regina nella manifestazione del TUTTO: כֹּל כָּלוּל בַּכֹּל TUTTO È INCLUSO NEL TUTTO!
כֹּל Appare per la prima volta nella creazione dei primi esseri viventi sia nel mare che nel cielo che sulla terra.[1]Il suo uso sottolinea completezza e totalità: è in campo un senso di ordine e inclusione universale.
Queste lettere sono legate per esprimere un atto di benevolenza della כ portato in espressione da una ל matura, creando una parola nella sua forma originaria che dimora in una radice prosperosa כ ל ל.
Se leggoכל al contrario si apre un monito famoso, in duplice forma לֶךְ לְךָ (Lech Lechà) Vai per te! Vattene! Vai a tuo vantaggio! Vai da te![2]
Un viaggio interiore dell’anima che va verso la sua vera essenza, quella parte del Sè unita ad Hashèm.
È necessario un movimento di DISTACCO נִתּוּק (Nittùk) reale per crescere e per allinearsi con la parte unita al Signore ed essere artefici di un vero תִּקּוּן (Tikkùn) CORREZIONE e non rimanere un תִּנוֹק (Tinòk) INFANTE privo di consapevolezza.[3]
La gematria di כֹּל 50 è molto interessante: innanzitutto entra in campo l’energia della נ, la lettera della lealtà e dell’anima; una lettera tutta al femminile e alla fertilità. 50 è anche il valore energetico-semantico delL’UOMO הָאָדָם (Haadàm), della TERRA אֲדָמָה (Adamàh), di PADRE e MADRE (insieme) אָב וָאֵם. Anche LA REDENZIONE הַגְּאוּלָּה (Hagheulàh) nella sua scrittura piena esprime questo valore numerico.
Se torno alla radice svelo una parola stimolante כְּלָל (Chelàl) REGOLA, LEGGE, PRINCIPIO, CONCLUSIONE ma anche ASSEMBLEA, SOCIETÀ, PUBBLICO[4]nonché nel contesto di generalizzare o riassumere: בְּדֶרֶךְ כְּלָל (Bedèrech chelàl) IN GENERALE, GENERALMENTE.
La Mishnà insegna:
לְעוֹלָם אַל יוֹצִיא אָדָם אֶת עַצְמוֹ מִן הַכְּלָל
(Le’olàm al yotzì adàm et ‘atzmò min hachelàl)[5]
IN NESSUN TEMPO FARÀ USCIRE UN UOMO SE STESSO DAL SOCIALE.
לִכְלֹל (Lichlòl) FONDERSI, INTERCONNETTERSI, SENTIRSI PARTE DI UN GRUPPO.
Notevole la gematria di כְּלָל (chelàa), vale 80 e ci porta nel tema della פ bocca. Non è un caso che il termine הַמִּלָּה (Hammillàh) LA PAROLA abbia il suo stesso peso gematrico. Si mantiene anche il significante diכל perché torna il tema dell’uno e del tutto: אֶחָד הוּא הַכֹּל (Echàd hu haccòl 80) UNO (EGLI) È TUTTO. SACERDOZIO (Chehunnàh 80) כְּהֻנָּהha stretta relazione con questo principio spirituale.
Vi è un’altra parola veramente speciale che contiene כל nel suo cuore: הִתְכַּלְלוּת (Hitcalelùt) INTEGRAZIONE, INCLUSIONE, COMPRENSIVITÀ, ASSIMILAZIONE.
Possiamo trovare il termine הִתְכַּלְלוּת (Hitcalelùt)[6] in diversi testi Kabalistici[7]. Nel Sèfer ‘Etz hachayyìm viene usata questa parola per sondare l’inclusione e l’interpenetrazione dei diversi nomi divini in Hashèm e della dinamica sefirotica per affermare l’Unità assoluta.
הַכָּל כָּלוּל בַּכֹּל (Col Calùl baccòl) TUTTO È INCLUSO NEL TUTTO!
Una comprensione che ci permette quella fusione con Dio che offre una partecipazione attiva nel flusso cosmico dell’esistenza.
Il concetto cabalistico della “ROTTURA DEI VASI” שְׁבִירַת הַכְּלִים (Sheviràt hachelìm) utilizza questa parola: כְּלִי (Chelì) VASO e ci insegna che esso può ricevere la luce divina ma solo se integrato con gli altri elementi.
Mi sembra di comprendere che questa teoria è una legge fondamentale dell’evoluzione spirituale: ciò che è separato va reintegrato!!
Includere
anche l’altro nel proprio orizzonte, corrisponde all’affermazione che non
esiste separazione assoluta: l’io si fonde con il TUTTO
כל .
[1] כל Genesi 1,21 -1,25. Anche nel verso 29-30 per poi ripeterlo nei versi finali della creazione.
[2] H. Aboav 2020, p.156.
[3] Vedi H. Aboav 2020, p. 110.
[4] Inteso come contrario di privato.
[5] ברכות מט
[6] Attenzione alla radice כ ל ה che in alcune forme è molto simile ma si muove nel tema dello STERMINARE, DISTRUGGERE, OPPRIMERE anche se mantiene anche il senso del COMPLETARE e TERMINARE che a sua volta si esprime anche con י כ ל.
[7] Vedi Sefer ‘etz Chayyìm Porta 30, cap. 2,7.