ESTASI אֶכְּסְטָזָה (Ecsetàzah)
ESTASI אֶכְּסְטָזָה (Ecsetàzah[1])! In ebraico הִתְפָּעֲלוּת (Hitpa’alùt) come prima indicazione: GRANDE EMOZIONE, ENTUSIASMO, VALORE. Un termine che deriva dal riflessivo della radice פ ע ל e stranamente l’energia dell’agire è dominante: è in atto הִתְפָּעֲלוּת הַלֵּב (Hitpa’alùt hallèv) L’ATTIVITÀ DEL CUORE! Si esce dalla dimensione dell’attenzione intellettiva e si raggiunge una grande GIOIA שִׂמְחָה (Simchàh). Con l’espressione הַגַּשְׁמִיּוּת הִתפַּשְּׁטוּת (Hitpashetùt haggashmiyyùt) ESPANSIONE DELLA MATERIALITÀ si amplifica il senso di questa parola che produce una vera e propria עֲלִיַּת נְשָׁמָה (‘Aliyyàt neshamàh) SALITA D’ANIMA.[2] Per questo motivo oggi si usa molto הִתְעַלּוּת (Hit’allùt) ELEVAZIONE per denominare questo movimento così elevato. Un uscire fuori, come ricorda il termine di origine greca ESTASI אֶכְּסְטָזָה (Ecsetàzah).
Nel linguaggio biblico si usa חֶדְוָה (Chedvàh) sinonimo di GIOIA שִׂמְחָה (Simchàh) che è l’aspetto più immediato che viene prodotto da questo stato mistico, spirituale. Secondo molti interpreti è proprio vicino alla disposizione dell’uomo pio che si dedica completamente a Dio: דְבֵקוּת (Devekùt) ATTACCAMENTO. Anche la sfera dell’espressione artistica e creativa in tutte le sue conformazioni dona questa forma di assenza-presenza assoluta.
«Tutta l’estasi nella vostra vita proviene dal di dentro»[3].
Nella Parashàh di וְזֹאת הַבְּרָכָה (Vezòt haberachàh) E QUESTA (È) LA BENEDIZIONE, c’è un verso[4] che mi ha sempre commosso perché offre una testimonianza straordinaria dell’amore intercorso tra Mosè e il Signore nell’accomiatarsi da lui.
וַיָּמָת שָׁם מֹשֶׁה עֶבֶד־ה’ בְּאֶרֶץ מוֹאָב עַל־פִּי ה’
(Vayyàmot shàm Moshèh ‘èved-Hashèm beèretz Moàv ‘al-pi Hashèm).
«E morì Mosè, servo del Signore nella terra di Moav (Lett.) sulla bocca del Signore (per volere dell’Eterno[5])».
Rashì commenta עַל־פִּי ה’ (‘Al pi-Hashèm) e commuove: בִּנְשִׁיקָה (Bineshikàh) CON UN BACIO.
Vera esperienza estatica per ogni lettore che non può far altro che respirare a lungo e perdersi.
Voglio approfondire questo commento attraverso l’elaborazione gematrica di בִּנְשִׁיקָה 467. Un atto puro che sugella la VERITÀ di HASHÈM אֱמֶת ה’ (Emèt Hashèm 467) che è IL FONDAMENTO CHE È NEL FONDAMENTO הַיְּסוֹד שֶׁבַּיְסוֹד (Hayyesòd shebayesòd 467) come a ricordarci che IO (SONO) TU אֲנִי אַתָּה (Anì attàh) perché ה’ מְחַפֵּס אַהֲבָה (Hashèm mechapès ahavàh 487) HASHÈM CERCA AMORE.
Ricordiamo anche che Il Signore Stesso seppellirà Mosè.
[1] Il Rabbino M. E. Artom usa la כ altri autori la ק אֶקְסְטָזָה.
[2] Tutti termini scelti dal Rabbino M. E. Artom.
[3] L’insegnamento del suo insegnante di ballo che accompagna Edith Eger nel Lager. E. E. Eger, La scelta di Edith, CORBACCIO, Milano 2017, p.203.
[4] Deuteronomio 34,5.
[5] Trad. S. D. Luzzatto.