INDIFFERENZA אֲדִישׁוּת (Adishùt)

INDIFFERENZA אֲדִישׁוּת (Adishùt)

28 Febbraio 2023 Off Di Hora Aboav

INDIFFERENZA אֲדִישׁוּת (Adishùt)! Anche קְרִירוּת (Kerirùt) legata al tema della FREDDEZZA oהֶעְדֵּר רְגִישוּת  (He’ddèr reghishùt) connessa all’ASSENZA di SENTIMENTI; ancora מַצָּב אִי-פְּעִילוּת כִּימִית (Matzàv i-pe’ilùt chimìt) UNO STATO DI IMMOBILITÀ (lett. non attività) CHIMICA.

Queste interpretazioni non sono però le uniche possibilità di traduzione della parola INDIFFERENZA אֲדִישׁוּת (Adishùt) perché essa apre un altro versante di significati e significanti opposti e cioè l’essere רָגוּעַ (Ragùa’) CALMO, NON esageratamente EMOTIVO. R. Assagioli arriva ad usare questo vocabolo persino come “indifferenza divina”. Egli porta attenzione al costrutto psicologico-spirituale del senso profondo del distacco che ci libera dagli attaccamenti nocivi e ci sprona ad essere in rapporto e nella coscienza dell’anima e non con le forme temporanee delle personalità pur dedicandoci a loro con devozione. Anche la persona più אָדִישׁ (Adìsh) INDIFFERENTE sul piano relazionale cosciente, non può non sentire l’interconnessione col divino anche nel rifiuto più totale. Ricordo che DISTACCO נִתּוּק (Nittùk) si esprime con le stesse lettere di תִּקּוּן (Tikkùn)[1] RIPARAZIONE, CORREZIONE, spetta alla nostra capacità di autoconoscenza per saper distinguere il nostro vero stato. Nella parola italiana possiamo leggere NON DIFFERENZA. Anche per i mistici indiani la “non differenza” permette il passaggio ad un amore incondizionato.

Se elaboro la parola אֲדִישׁוּת posso rilevare ambedue le energie in relazione del coinvolgimento della תָו (Tav) che chiude la parola e mantiene la ricerca verso la perfettibilità e la conoscenza. Posso usare la א in apertura che funge da motore come insegna Hirsh e potenziare l’energia del SENO שָׁד (Shad), nutrimento, consolidato dal potere divino della ש o usare l’espressione אִי che manifesta la negazione e quindi percepire l’assenza del sostentamento e non riconoscere la presenza del divino. Tutto è coerente.

La radice di אֲדִישׁוּת (Adishùt) è riconosciuta da molti come א ד ש ma Rashì[2] pensa che la א non faccia parte della radice e ritiene che questa sia ד ו ש . Anche la Concordanza[3]rimanda a quest’ultima radice.

ד ו ש appare poche volte nel Tanàch ed è legata alla trebbiatura ed anche al calpestare.

Continuiamo la nostra ricerca attraverso il valore numerico di אֲדִישׁוּת 721 perché è sempre un entrare maggiormente nell’energia della relazione che corre tra le parole di uguale potenziale semantico energetico. Tutto veicola ad essere più centrati nella presenza del qui e ora che è la nostra consapevolezza. Diverse espressioni interessanti coinvolgono 721:

הֲכָנָה לַבָּגְרוּת (Hachanàh labbagrùt) PREPARAZIONE ALLA MATURITÀ;

בְּרֶגַע הָאֱמֶת (Berèga’ haemèt) NELL’ATTIMO DELLA VERITÀ.

פְּרָס הַשָׁלוֹם (Pras hashalòm) IL PREMIO DELLA PACE, (DELLA SALUTE).

In ogni aspetto della vita si può scorgere la luce e il buio, apprezziamo ambedue, senza giudizio, Non dimentichiamo che l’Eterno creò la luce mentre “l’oscurità ricopriva la superficie (delle acque) dell’abisso”.

Sul post: il contrario dell’Amore non è l’Odio ma l’Indifferenza (nell’accezione negativa).


[1] H. Aboav, Crescere con le radici delle parole ebraiche, Castelvecchi,2020, p. 110.

[2] Rabbì Shelomòh Yitzchàk, Il commentatore dei testi sacri.

[3] A. Even-Shoshan,  קונקורדנציה חדשה (La nuova Concordanza), Sivan Press, Gerusalemme, 1980, p. 34.