RIPARAZIONE תִּקּוּן (Tikkùn)

RIPARAZIONE תִּקּוּן (Tikkùn)

28 Novembre 2022 Off Di Hora Aboav

RIPARAZIONE תִּקּוּן (Tikkùn)! Un’aspirazione quotidiana di rendere la nostra vita perfettibile. È molto interessante scoprire il legame profondo tra TIKKÙN תִּקּוּן e נִתּוּק  (Nittùk). תִּקּוּן  (Tikkùn) significa CORREZIONE, RIPARAZIONE, RESTAURAZIONE e PERFEZIONE. נִתּוּק  (Nittùk) si traduce con INTERRUZIONE e DISTACCO.
Stesse lettere e un significato così diverso! Stesso valore energetico-semantico 556.
Il תִּקּוּן  (Tikkùn) include una presa di coscienza e desiderio di mettersi in gioco. Riconoscere le proprie mancanze e limiti e desiderare di correggerli e di riportare alla luce ciò che è in ombra. Restaurare situazioni e relazioni, riportando le cose al loro posto originario, crea equilibrio e armonia. Fare תִּקּוּן  (Tikkùn) nella propria vita è cambiare rotta. La preghiera e lo studio della Toràh possono farci tornare verso la giusta direzione.
Il נִתּוּק  (Nittùk) INTERRUZIONE può procurare un distacco con noi stessi e con gli altri. Può produrre una paralisi, un non ascolto che possono interrompere il flusso sano dei pensieri e del proprio sentire emotivo-intellettivo nell’ambito personale e sociale e farci allontanare dalla meta.
È nota la teoria Kabbalistica della rottura dei vasi e  del תִּקּוּן  (TIKKÙN). Ve la spiegherò brevemente con le parole di A. Safran: “La dottrina dello Tzimtzùm, la concentrazione divina, e della Sheviràt hacchelim, la rottura dei vasi ci insegna che dopo lo Tzimtzùm, allo scopo di edificare l’Universo, il Signore ha creato dei vasi il cui fine avrebbe dovuto essere quello di ricevere la luce divina per dare vita al mondo, ma i vasi troppo lontani, più materiali del nostro mondo, non riuscirono a sopportare la luce e si ruppero. Il lavoro dell’Umanità è proprio quello di riunire le scintille e restaurare i vasi per tramutare le tenebre nella luce del mondo della RESTAURAZIONE.” (La Kabbalàh, Carocci editore,1981,p.362)
Anche תַּעֲלֵנוּ  (Ta’alènu) FACCI SALIRE ha il valore di 556  ma  ci allerta un ulteriore ANAGRAMMA: תִּנוֹק (Tinòk) NEONATO.